di Gennaro Savio

Gli albergatori-imprenditori al potere vogliono diventare i “padroni” dell’intera isola d’Ischia a discapito del popolo.
FERMIAMO IL DISEGNO REAZIONARIO DEL COMUNE UNICO E DEL COMUNELLO, RIBELLIAMOCI AGLI ANTIPOPOLARI E ANTIDEMOCRATICI ACCENTRATORI DEL POTERE
Nel dibattito organizzato dal quotidiano locale all’ex Hotel Jolly e a cui erano presenti i sindaci isolani, il Consigliere regionale Domenico De Siano e il Presidente dell’Associazione per il Comune Unico Mazzella e a cui, però, non sono stati invitati i rappresentanti del Coordinamento contro il Comune Unico dell’Isola d’Ischia. Cesare Mattera, sindaco di Serrara Fontana, ha politicamente e amministrativamente parlando, letteralmente ridicolizzato Giuseppe Ferrandino e Domenico De Siano affermando: “Ma se da Consiglieri provinciali non siete stati nemmeno capaci di far pulire una strada, di cosa vogliamo parlare stamattina…”. Inoltre De Siano ha affermato che il fallimento del CISI, è il fallimento della politica associativa sull’Isola ammettendo, così, che fallimentare è stato il loro vergognoso modo di disamministrare i sei comuni visto che sono sulla scena politica da decenni. Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, da sempre contro l’antidemocratica e antipopolare istituzione del Comune Unico dell’isola d’Ischia, si batterà con tutte le sue energie contro questo disegno reazionario di stampo fascista. Sulla conferenza stampa di sabato, la Redazione di PCIML-TV ha realizzato un servizio giornalistico visibile sul Sito. www.pcimlischia.blogspot.com.

di Gennaro Savio*

Le potenti lobby economiche dell’isola d’Ischia, e in modo particolare gli albergatori e i termalisti sostenuti vergognosamente e in maniera trasversale dalla quasi totalità dei partiti di centrodestra e di centrosinistra, da alcuni anni stanno cercando di sopprimere gli attuali sei Comuni per costituire il Comune unico dell’isola d’Ischia. Nella secolare storia isolana la reazionaria operazione di unificare le sei municipalità era riuscita soltanto a Benito Mussolini nel corso dello sciagurato ventennio fascista. Per la cronaca, così come abbiamo già avuto modo di ripetere spesso, ricordiamo che storicamente la pretesa del Comune Unico è nata e si è alimentata dalla volontà della classe politica e amministrativa del Comune di Ischia di accentrare tutto il potere politico e amministrativo dell’Isola in quel Comune condannando i rimanenti attuali cinque Comuni a diventare semplici Circoscrizioni senza poteri comunali autonomi e semplici periferie della città di Ischia, con tutte le immaginabili gravi conseguenze di sudditanza, di dipendenza, di arretratezza e di emarginazione sociale, che sempre gravano sulle zone periferiche dei grossi centri urbani, ciò vale particolarmente per la nostra Isola, dove i centri abitati non sono contigui ma molto distanti tra loro. Nell’isola d’Ischia, contro questa operazione antidemocratica, antipopolare e di stampo fascista con la quale i potentati economici dell’Isola cercano di accentrare nelle loro mani oltre al potere economico anche quello amministrativo, da sempre si batte con ogni sforzo possibile il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista. Sabato 3 giugno 2010, si è svolto, presso l’ex Hotel Jolly di Ischia, un interessante e importassimo forum redazionale – a cui sono stati invitati tutti gli organi di stampa dell’Isola – organizzato dal Quotidiano “Il Golfo” dal titolo “Comune Unico o Comunello?” e in cui si è discusso se unificare i sei Comuni dell’isola d’Ischia o creare un comune unificato tra quello di Ischia, Casamicciola Terme e Lacco Ameno. Oltre ai sei sindaci isolani, era presente il Consigliere regionale ed ex Sindaco di Lacco Ameno del PDL, Domenico De Siano e il Presidente dell’Associazione per il Comune Unico dell’Isola d’ Ischia, Nello Mazzella. L’unica anomalia è stata l’assenza, perché non invitati, di una rappresentanza del Coordinamento contro Il Comune Unico. Una anomalia che si trascina da anni perché la minoritaria e reazionaria cricca favorevole al Comune unico, teme fortemente e cerca di evitare il confronto con chi si batte, argomentazioni valide alla mano, contro l’accentramento del potere non avendo motivazioni valide da contrapporre e continuando solo a ripetere a memoria la cantilena che col Comune unico ci sarebbero meno sprechi, che l’Isola diventerebbe un unicum e altri effimeri bla, bla, bla. E non a caso, a spingere con insistenza per il raggiungimento del Comune unico ci sono il “padrone” di Lacco Ameno, l’albergatore-imprenditore Domenico De Siano del centrodestra e il “padrone” di Ischia, l’attuale Sindaco-albergatore Giuseppe Ferrandino i quali, da “padroni” dei Comuni che amministrano, vorrebbero diventare i “padroni” dell’intera isola d’Ischia e riuscire, così, a gestire meglio gli interessi economici della potente lobby della classe padronale isolana formata da albergatori, termalismi e grossi commercianti allontanando, al tempo stesso, il potere amministrativo dai cittadini, cittadini che questi signori conoscono solo quando c’è da chiedere loro il voto e che poi, dopo essere stati eletti, considerano solo un peso e un intralcio di cui sbarazzarsi. Inoltre l’intollerabile allontanamento del potere decisionale dalle popolazioni amministrate, contrasterebbe gravemente coi principi della democrazia e della partecipazione popolare attiva alla gestione della cosa pubblica. Ma se questi signori ci tengono veramente tanto a far si che l’isola d’Ischia diventi un tutt’uno dal punto di vista amministrativo, perché, non hanno mai dato vita all’unione dei comuni visto che sono sulla scena politica da decenni? A un certo punto il Consigliere regionale Domenico De Siano ha detto che l’unione dei comuni sarebbe fallimentare perché fallimentare è stata la gestione del CISI, il Consorzio interisolano che gestisce l’erogazione dell’acqua. Dinanzi alla nostra giusta osservazione, Domenico De Siano ha dovuto ammettere che il fallimento del CISI in effetti è il fallimento della sua azione politica e di tutti quelli che come lui hanno contribuito al disastro CISI, una storia triste in cui si sono intrecciati il becero clientelismo politico ed elettorale e la mala gestio e per cui negli anni ci sono stati anche processi e condanne: che vergogna! E se questi politici hanno vergognosamente fallito nella gestione del CISI e nel governo dei loro piccoli Comuni, come possono avere l’assurda presunzione di governare un unico Comune dell’isola d’Ischia o un “comunello” che veda assimilati tre Comuni come quello di Ischia, Casamicciola e Lacco Ameno? Cesare Mattera, Sindaco contadino del Comune di Serrara Fontana, da questo punto di vista ha dato una vera e propria lezione di umiltà politica ai potenti, altolocati e laureati politici-albergatori Giuseppe Ferrandino e Domenico De Siano a cui ha rimproverato di non essere stati nemmeno in grado di far pulire e mettere in sicurezza le strade provinciali nel momento in cui, insieme, sedevano tra gli scanni del Consiglio provinciale e dunque di non poter avere l’ambizione di governare un mega comune dell’isola d’Ischia. Contro il vergognoso e reazionario progetto di costituzione del Comune unico dell’Isola d’Ischia, il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista guidato dal segretario generale Domenico Savio continuerà a battersi con tutte le sue forze e questo, come sempre, nel supremo interesse delle popolazioni isolane. Sulla conferenza stampa di sabato, la Redazione di PCIML-TV ha realizzato un servizio giornalistico visibile sul Sito www.pcimlischia.blogspot.com.
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