a n bGiovanni Tufano scrive: “Tutti insieme salviamo la Spiaggetta della Pagoda, uno degli ultimi tratti di Arenile libero presenti sulla nostra isola, dall’occupazione dei potenti protetti da amministratori osannatori del dio denaro.
In queste foto, ho voluto rappresentare una delle ultime spiaggette libere di cui ne usufruiscono liberamente i cittadini del comune di Ischia ed in particolar modo gli abitanti della riva sinistra del porto d’Ischia. Questo piccolo paradiso marino, ubicato alle spalle dell’imboccatura del porto d’Ischia lato destro entrando è la spiaggia della Pagoda, d’estate è frequentato da centinaia di bagnanti.
L’acqua antistante la spiaggetta è bassissima con una profondita che varia dai circa 20 a 30 cm per i primi 30 mt verso il largo,ottima per portare al mare i bambini piccoli.
Dalla spiaggia della Pagoda , via mare si raggiunge facilmente l’altro punto storico della costa, Zì Maddia, dove c’era una volta il vecchio cantiere navale gestito da Cesare Mellusi e figli.
Sovrastante il cantiere lato ovest una volta cerano i resti delle vecchie fornaci.
Proprio a Zì Maddia, ho trascorso la mia infanzia in quanto nell’abitazione alle spalle del cantiere Mellusi, vi abitava mio nonno e mia nonna e in quell’abitazione era nato mio padre,sono tanti i bei ricordi estivi della mia infanzia trascorsi a Zì Maddia..
Mio padre mi raccontava che quando lui era piccolo il tratto di foce di Zì Maddia era collegato al porto costeggiando la proprietà del Conte Camerini.
Alcuni giorni fa, leggevo su un giornale isolano che l’amico Luciano Venia aveva iniziato una campagna per la raccolta firme per la riapertura della vecchia foce del porto oggi pavimentata ed in parte occupata dal Residence Pagoda in possesso di concessione demaniale..
Forse l’amico Luciano, non si è reso conto che tale operazione non è più fattibile per i seguenti motivi:
a) sessant’anni fa il nostro Porto d’Ischia non era così inquinato come lo è oggi;
b) sessant’anni fa nel Porto d’Ischia c’arano i ragazzi che si facevano anche il bagno;
c) oggi riaprire la foce del Porto d’Ischia collegandola a Zì Maddia significa inquinare volutamente tutto la conca marina naturale compresa tra il tratto di costa che va dalla spiaggia libera (ancora per poco) della Pagoda fino a Zì Maddia,questo provocherebbe un danno per la balneazione di tutta la zona e per la gente comune che d’estate la frequenta.
Sinceramente io sono contrario alla raccolta firme per la riapertura della foce del porto perchè non ne vedo i benefici ma solo danni dovuti all’inquinamento di un tratto di mare attualmente tra i più puliti della costa della nostra isola.
L’estate scorsa c’è stato un primo tentativo di allontanare la gente da un tratto di spiaggetta formatasi da sola tra la discoteca Jane (ex discoteca Scotch ) e Zì Maddia, con la scusa che c’era un pino pericolante sul lato sud ovest del Jane, dopo otto mesi il pino sta ancora la.
Io, Giovanni Tufano attivista del M5S, insieme agli amici del Meetup amici di Beppe Grillo Ischia,ci attiveremo per fare una raccolta firme e far si che la spiaggia della Pagoda resti libera ed a servizio dei cittadini, impediremo con tutte le forze, alla nostra amministrazione comunale o amministratore politico della stessa che non ha a cuore l’interesse della collettività ma solo quelli personali di privatizzare la spiaggia.
Ci attiveremo anche a costo di arrivare a Roma e chiedere aiuto ai parlamentari del nostro M5S, come è stato fatto per la salvaguardia dei Pilastri,dove è nella fase finale la preparazione dei volantini per la raccolta firma per l’interrogazione parlamentare.
Bisogna muoversi perchè secondo voci di popolo ci sono già delle manovre in atto per la privatizzazione della spiaggia della Pagoda”.