Domenico Savio: “Il Fronte del NO da oggi porterà avanti una battaglia sul territorio, quartiere per quartiere, per sconfiggere questo disegno autoritario e antidemocratico rappresentato e portato avanti dal fronte del SI”. Molto eloquente è stato lo slogan coniato per l’occasione: “Comune Unico? No, grazie. Sappiamo rovinarci da soli!”
dall’Ufficio stampa del Coordinamento contro il Comune unico
Distribuiti migliaia e migliaia di volantini. Domenica 1 Maggio 2011, in occasione della Festa dei Lavoratori, Il Coordinamento contro il comune unico dell’isola d’Ischia ha aperto ufficialmente a Forio la campagna elettorale per dire NO al disegno reazionario, antidemocratico e antipopolare di accentramento del potere amministrativo sull’isola d’Ischia e per far si che sopravvivano gli attuali sei comuni isolani. L’iniziativa di propaganda elettorale si è svolta in piazza San Gaetano, nel centro storico di Forio, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 sino alle ore 21.30. Migliaia sono stati i volantini distribuiti e tantissimi sono stati i cittadini isolani che si sono avvicinati al gazebo allestito per l’occasione, qualcuno per chiedere delucidazioni sulle ragioni del NO e la maggior parte per confermare la loro assoluta contrarietà al Comune Unico dell’isola d’Ischia. All’iniziativa sono stati presenti parecchi membri del Coordinamento tra cui Domenico Savio, Gaetano Colella, Ciro Maschio, Ida Trofa, Vincenzo Acunto, Peppino Zabatta, Aniello Silvio e Tommaso Patalano. Molto eloquente è stato lo slogan coniato per l’occasione su uno dei volantini: “Comune Unico? No, grazie. Sappiamo rovinarci da soli!”
A Domenico Savio, Coordinatore del Fronte contro il comune unico dell’isola d’Ischia, abbiamo chiesto di spiegarci brevemente le ragioni che spingono i più a non volere il Comune Unico dell’isola d’Ischia. “oggi il Fronte del No al Comune unico dell’isola d’Ischia apre la campagna elettorale referendaria a Forio. Il Fronte del NO è formato da una serie di organizzazioni politiche, sociali e culturali. Non si tratta di un’unione ideologica, politica o partitica ma è un’unione intorno a questa che noi riteniamo una battaglia storica contro il Comune unico dell’isola d’Ischia. Chi è che vuole il Comune unico dell’isola d’Ischia. Lo vogliono i potenti gruppi economici dell’Isola, il capitalismo locale, il quale per meglio tutelare i suoi interessi economici ha bisogno e tenta di avere un potere politico pubblico più accentrato, facilmente condizionabile e che con maggiore facilità possa governare nei loro interessi. Il Comune unico servirebbe solamente ad allontanare il potere amministrativo dai cittadini, ha sottolineato Savio. Sarebbe una tragedia storica per la nostra Isola l’abolizione degli attuali sei Comuni, dell’attuale sistema amministrativo della nostra Isola che viene avanti da circa duecento anni. Sarebbe ritornare al Comune unico del fascismo. Dunque a difesa delle autonomie locali, a difesa del potere più vicino ai cittadini, a difesa della democrazia rappresentata dal decentramento amministrativo previsto dalla nostra Costituzione repubblicana, il Fronte del NO da oggi porterà avanti una battaglia sul territorio, quartiere per quartiere, per sconfiggere questo disegno autoritario e antidemocratico rappresentato e portato avanti dal fronte del SI”. Sin qui le dichiarazioni di Domenico Savio che sintetizzano in breve le ragioni del NO.
Effettivamente proprio non si riesce a comprendere la posizione di chi vuole unire i sei Comuni solo perché mal gestiti. Una posizione che sembra davvero assurda. I Comuni vengono male gestiti e allora li cancelliamo! E che ragionamento è questo? E come se anziché cambiare la dirigenza e il personale medico e paramedico di un ospedale carente in tutti i settori e causa di sconcertanti casi di malasanità, lo chiudessimo definitivamente costringendo i degenti a raggiungere nosocomi distanti chilometri e chilometri: assurdo! Se gli attuali Comuni vengono male amministrati, e allora bisogna cambiare classe dirigente al potere e non certamente far scomparire entità amministrative sinonimo di democrazia rappresentativa e partecipativa. Intanto a dimostrazione che l’indizione del referendum è stata una scelta autoritaria calata dall’alto dal potere regionale in quanto qualche anno fa i promotori del Comune Unico non riuscirono neppure a raccogliere le cinquemila firme necessarie per mandare al voto gli isolani, la cittadinanza non solo nella sua stragrande maggioranza risulta fredda e indifferente ma si mostra persino infastidita per essere chiamata ad esprimersi su un tema del tutto secondario rispetto alle grandi problematiche che assillano e preoccupano i cittadini dell’isola d’Ischia e che peggioreranno e certamente non saranno risolte se malauguratamente si dovesse giungere all’accentramento del potere politico-amministrativo sull’Isola. Intanto il Coordinamento contro il comune unico dell’isola d’Ischia ha già annunciato nuove iniziative di propaganda elettorale che a partire dai prossimi giorni si terranno nelle principali piazze isolane.