“Eternit abbandonato in qua e in là”: alla solita assenza dolosa della P.A. fanno il paio..certi figuri che meriterebbero qualcosa in più di una multa che manco viene fatta. La cosa imbarazzante è che magari le multe vengono fatte magari ad una vecchietta per la “munnezza” fuori orario per 10 min.!
Dopo un anno ancora là come in altre zone segnalate ma cmq evidentemente visibili con evidenza grossolana: oggi solo coperti per nascondere o mimetizzare da fogliame.
Da questi esemplari di democrazia deviata, questa politica deviata. La politica ischitana e italiana non è un caso! Il caso isola d’Ischia non è un caso e Forio è un caso a parte!
Atteggiamenti, usanze, consuetudini …del votare per fare quel che si vuole non sono concepibili né ammissibili. Da sempre..ma ora più che mai! Il Bosco di Zaro è per definizione una discarica abusivsa: eternit abbandonato qua e là, oggi miseramente nascosto o mimetizzato da erbacce ol tre a cartelli che indicano una video sorveglianza ma che manco deve esserci peraltro.
Negli anni passati l’amianto è stato utilizzato in abbondanza nell’edilizia per le sue particolari qualità di resistenza e isolamento.. Il comunemente definito Eternit . Lo sviluppo o la speculazione edilizia massiva italiana, ha determinate condizioni di sovraesposizione a questo materiale (l’amianto): le sue minuscole fibre, inalate, sono causa di asbestosi o di cancro al polmone: il mesotelioma. Uno dei tumori più pericolosi e mortali. Colpisce l’apparato respiratorio. Solo dal 1993 al 2004 oltre 9.000 casi in tutta Italia, con un esposizione per il 70% dei casi è stata professionale. Lo Stato e le Regioni dovrebbero bonificare. Veramente avrebbero dovuto già farlo, istituendo un piano fin dal 1992: dopo 19 anni, il Piano ancora non esiste. Fino al 1994, la situazione italiana era al solito paradossale, nel solito tentativo da un lato di evadere i parametri normativi europei e dall’altro di mantenere uno status quo, talora criminale e criminogeno, dello stesso Stato vittima di una politica grossolana, grezza, di speculazione e sfruttamento e del territorio e delle stesse vite umane: la legge 257/1992 riconosceva i rischi per la salute e «metteva al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietando l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto, ma non la loro utilizzazione», Altro aspetto inquietante e tipicamente italiota, riguarda poi il rapporto inquilino/fittuario (inteso anche come turista, occasionale fittuario isolano) che non è perseguibile per nessuna legge ossia non c’è una norma che imponga la rimozione dell’eternit ma solamente una norma che spiega come rimuoverlo.
Il problema sono anche i costi di smaltimento: troppo alti! Rimuovere una tettoia in eternit costa intorno ai 13-15 euro a metro quadrato. Più i costi aggiuntivi: ad es. il ponteggio, da un minimo di 500 euro per il tipo più semplice fino a diverse migliaia di euro nei casi più complessi, e il Piano di intervento per la rimozione, un documento che l’azienda deve redigere e presentare alla Asl competente per territorio per spiegare come intende muoversi. La normativa oggi prevede anche degli incentivi per lo smaltimento in tutta sicurezza di eternit e amianto con copertura finanziaria pari al 36% del totale delle spese: è ancora troppo poco!
Le leggi esistono… al solito, per compiacere una comunità europea che ci deride da anni..da sempre forse. L’articolo 192 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 (Norme in materia ambientale) . L’articolo 256, invece, punisce la discarica abusiva vera e propria.
La differenza tra il semplice abbandono di rifiuti e la discarica abusiva sta, secondo la prevalente giurisprudenza, nel fatto che il primo è assolutamente occasionale, il secondo ripetuto e abituale: oggi luoghi bellissimi come il bosco di Zaro e non solo, abbandonati a se stessi, alla speculazione e a singolari privatizzazioni, di fatto e pertanto, è da definire una discarica abusiva con tutto ciò che ne consegue in termini di responsabilità e penalità, sia pubbliche che private. Il paradosso parossistico…esagerato che la Campania e l’isola d’Ischia di fatto sono delle discariche abusive. Penso che sia arrivato il momneto di intervenire con forza , decisione e …intolleranza nei confronti di certa politica che prende consenso da certa sottocivilizzazione isolana….che è certamente minoranza..seppure compatta e….chiassosa
Mi auguro che con il tempo, abbandoni di questa natura non esistano più: una maggiore coscienza civica dei cittadini e un maggiore impegno delle autorità nel sensibilizzare il problema; nel venire incontro ai cittadini fornendo loro incentivi maggiori e maggiori informative sull’attivazione delle procedure di smaltimento. Ma anche nell’andare duramente contro quei cittadini che si rendono protagonisti di rati contro la salute e l’ambiente, tanto dolosi quanto gravi. Nel festeggiare i 150 anni dell’Italia piace ricordare come niente o poco sia cambiato nel ricordare il giudizio di Garibaldi .”L’Italia è patetica all’interno, ridicola all’esterno”.

di seguito l’esposto

IL VOLO
ASSOCIAZIONE PER LA RINASCIATA DELLA POLITICA ATTIVA

Via C. Lavitrano
Tel./fax 081997909
80075 – Forio NA

P.zza SS. Immacolata
Tel./fax 0815071117
80075 – Forio NA
Al Sindaco del Comune di Forio
Al Comado Vigili Urbani del Comune di Forio
Al Presidente della Regione Campania
Al Presidente della Provincia di Napoli
All’ASL NA 2
loro sedi

Forio, 14/5/2012

OGGETTO: bonifica bosco loc. Zaro – reiterazione della interpellanza del 24/10/2011

IL VOLO, Associazione per la rinascita della Politica Attiva, nel perseguire i propri obiettivi etici e statutari di tutelare il diritto ed i diritti civili dei cittadini in base ad elementari principi democratici di partecipazione attiva alla vita del Paese;

premesso che
• la differenza tra il semplice abbandono di rifiuti e la discarica abusiva sta, secondo la prevalente giurisprudenza, nel fatto che il primo è assolutamente occasionale, il secondo ripetuto e abituale;

considerato che
• di fatto e pertanto, luoghi bellissimi come il bosco in loc. Zaro (abbandonati a se stessi, alla speculazione e a singolari privatizzazioni e già negli anni messo in sofferenza da una discarica che ha scaricato evidentemente centinaia di ettolitri di percolato direttamente in mare e nel sottosuolo, oggi approssimativamente e grossolanamente bonificata) sono paradossalmente da definire quale “ discarica abusiva”, con tutto ciò che ne consegue in termini di responsabilità e penalità, sia pubbliche che private;
• come anche da foto in allegato (riferite ad accumuli, evidenti e non nascosti, posti ai lati della via F. Calise, 200 metri oltre “La Colombaia” in direzione Lacco Ameno) esistono pericolose grandi quantità anche di rifiuti pericolosi e tossici quali il cosiddetto “eternit” (amianto):
• l’intero patrimonio boschivo, in particolare ma non solo in loc. Zaro, è di fatto luogo di abbandono, ripetuto e abituale di rifiuti di ogni genere:

visto
Il quadro normativo vigente, anche in particolare l’articolo 192 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 (Norme in materia ambientale)

chiede alle autorità in indirizzo
• di intervenire con urgente immediatezza alla bonifica dell’intera area del bosco in loc. Zaro;
• di intervenire a necessaria e sollecita ricognizione delle aree pubbliche di rispettiva competenza e giurisdizione, al fine di bonificare eventualmente tutte le zone di Forio interessate da tali atti delinquenziali:
• elencazione delle regolari ricevute di smaltimento di eternit (da consegnare alla ASL) per almeno tentare di monitorare eventuali quantità e qualità di discarica o abbandono abusivo di eternit che nel tempo sono andati ad alimentare un pericolo sempre maggiore, così come appare evidente sull’isola.

Pres. Commissione Ambiente e territorio IL VOLO
Enrico Rubino