Questa mattina l’assessore delegato ha partecipato al convegno Anci svoltosi a Napoli sul tema “Più giovani più futuro: costruire insieme le politiche giovanili in Campania”

ISCHIA – “Dobbiamo guardare alle politiche giovanili non come un problema da gestire, quanto piuttosto come una risorsa da valorizzare. Insomma, è necessario cambiare l’approccio rispetto a quanto si è visto finora”. Lo ha detto l’assessore ischitano Giosuè Mazzella, intervenendo questa mattina a Napoli presso la stazione metropolitana dell’Università in Piazza Borsa, al convegno organizzato dall’Anci (di cui Mazzella è delegato del Comune di Ischia) sul tema “Più giovani più futuro: costruire insieme le politiche giovanili in Campania”. Nel corso del dibattito, che ha visto clamorosamente assenti tanto il governatore Stefano Caldoro quanto un assessore regionale la cui presenza era stata annunciata in extremis, si è posta l’attenzione particolarmente sul progetto SRI (Supporto Rete Informagiovani) e su quanto emerso da uno studio realizzato sulla scorta di un protocollo d’intesa tra l’assessorato regionale alle Politiche Giovanili e l’Anci, nel quale sono stati analizzati in particolare i cambiamenti del contesto sociale.

“Ad Ischia è necessario guardare alle politiche giovanili attraverso due step, il primo che preveda la formazione ed il secondo l’adozione di provvedimenti che consentano ai giovani di rendersi autonomi – ha detto tra l’altro Giosuè Mazzella – penso alla costituzione di una consulta permanente con le altre amministrazione dell’isola d’Ischia e magari della vicina Procida, e cercare la strada per perseguire questo tipo di obiettivi”. L’assessore si sofferma poi sull’intervento di un rappresentante della Regione Toscana – che ha ricordato come si sia fatto ricorso al social housing aiutando i giovani a sganciarsi dal contesto familiare con una serie di agevolazioni – spiegando che “bisogna trovare il sistema di aggirare l’ostacolo dell’accesso al credito per i ragazzi: ad Ischia potremmo creare un circolo virtuoso che procuri benefici alle attività che assumono per un periodo limitato. Questo consentirebbe di far emergere dal sommerso diversi rapporti di collaborazione ma anche di far retribuire i cosiddetti stage, spesso non pagati. E’ chiaro che bisogna reperire dei fondi, ecco perché una consulta intercomunale permanente potrebbe costituire un importante valore aggiunto”.