Comunicato stampa – Riceviamo e pubblichiamo – “Nota Autmare circa l’art. de il Golfo del 19/12/ 2013 relativamente al ricorso al Capo dello Stato contro la privatizzazione della Caremar

Ruolo del Ministero dell’infrastrutture e dei Trasporti e del Consiglio di Stato

Con tono sicuro ed anche poco riguardoso appare a tutta pagina de il Il Golfo del 19 dic. c.m e nel contesto il compiacimento della testata e del giornalista per l’avvenuta privatizzazione della Caremar fornendo al lettore comunque una non veritiera rappresentazione dei fatti. Circa la privatizzazione avvenuta, niente di più fantasioso da parte del giornale se è vero, come è vero, che l’affidamento di Caremar ai privati è ancora da conquistare poiché ci sono “ risentimenti”  di alcuni concorrenti e che il Consiglio di Stato ha espresso al Capo dello Stato solo un parere di legittimità sul ricorso Autmare, senza entrare nel merito delle questioni sulle quali, peraltro, ancora pendono ricorsi davanti al Tar Campania da parte dei Sindaci di Forio, Capri ed Anacapri e della stessa Autmare.

Certo, dare notizie bomba che denigrano fa sempre scalpore ed accoglie anche facili consensi, specie dal punto di vista delle vendite di un  giornale; ma, a mio avviso  non è bello, ne è eticamente edificante, ridurre il giornalismo a mera espressione di facciata che faccia sbalordire piuttosto che far capire,  in contrapposizione ad una realistica rappresentazione dei fatti come l’etica professionale imporrebbe con l’integrazione di considerazioni di parte là dove la testate di orientamento politico. In più, e questo non è imputabile al giornale, avere, da parte di chi è ricorrente, notizie dell’esito di un ricorso attraverso la stampa – senza che niente gli sia stato comunicato nello spazio di due anni e senza che abbia potuto intervenire nel procedimento – è assai inusuale se non riprovevole inusuale, oltre che spiacevole anche da vedere e da sentire. E’ un comportamento istituzionalmente scorretto che attesta una scarso rispetto del cittadino che decide di ricorrere per dirimere qualche questione e che esprime anche un atteggiamento di arroganza che certamente non si addice ad uno Stato democratico che tende alla partecipazione ed alla crescita dei propri cittadini.

Sulla vicenda in oggetto – cioè la privatizzazione della Caremar che tra poco riassumerò in forma sintetica – trovo assai grave che a decidere sull’ammissibilità o meno del ricorso ci siano voluti ben 24 mesi e che nella fase istruttoria, sicuramente richiesta dal Capo dello Stato, sia intervenuto il Ministero dei Trasporti che per quanto ne sappia non c’entra per niente sia in riferimento al parere di legittimità espresso dal  Consiglio di Stato, sia nel merito delle questioni poste poiché la vicenda “ privatizzazione sì, privatizzazione no “ riguarda solo la Regione Campania a seguito dell’ Accordo di Programma Stato-Regione del 3 nov. 2009; che è oltretutto l’unica ad avere competenze sul trasporto pubblico locale, mare compreso. In più, sempre a mio avviso, nella dichiarata vicenda è evidente  un aggravante procedurale poiché è fuori ogni logica e normativa pensare che una fase istruttoria, che è “ tutta interna”, possa essere portata all’esterno attraverso la stampa, senza che chi è chiamato a dire l’ultima parola ( nello specifico il Capo dello Stato ) sia messo nelle condizioni di poter esercitare in libertà il Suo potere discrezionale; ne è pensabile che il Capo dello Stato possa assumere il ruolo di passacarte!

Si badi che il ricorso straordinario non è stato inoltrato per ignoranza di procedura da parte degli avv. estensori e ricorrenti per conto di Autmare e che esso in sostanza, più che sindacare la scelta della privatizzazione e quindi di merito, pone un problema di valenza amministrativa allorquando fa presente che i poteri programmatori del Consiglio Regionale non possono essere messi in discussione dalla Giunta che sulla programmazione è ad esso subordinato; e che la scelta della Giunta Regionale della Campania di privatizzare al 100% la Caremar è sicuramente in contrasto con la volontà espressa dal Consiglio che aveva deciso per una privatizzazione al 49% avviando la procedura in tal senso.

Qui di seguito, in sintesi, quanto denunciato dall’Autmare al Capo dello Stato:

  nel 2006, la Giunta Regionale della Campania con propria deliberazione n. 921 del 6/7 ha affidato all’ACAM  il compito  di effettuare uno studio di fattibilità per una Caremar rilanciata con il coinvolgimento dei  privati conservando al pubblico il 51%, in coerenza con le indicazioni del Consiglio Regionale del 29/06/2006. Detta deliberazione trova poi una conferma nella Legge Regionale 1/2009  ( Finanziaria 2009), e successivamente nelle risultanze dello studio di fattibilità richiesto e fornito dalla struttura regionale ACAM,  di cui all’audizione  indetta dalla IV Commissione Consiliare, aperta alla partecipazione delle Associazioni tra le quali l’Autmare. E trova anche conferma nell’Accordo di programma Stato-Regione del 3/11/ 2009  che prevede la possibilità della costituzione di una società mista in sostituzione di una  Caremar  tutta pubblica. Di conseguenza la GR della Campania con atto 435 del 25/3/2010 delibera di dare  corso alla privatizzazione attraverso “ lo strumento del partenariato pubblico-privato con la scelta del socio privato attraverso gara europea.. “ dando disposizione in tal senso allAGC14.

   Successivamente, nel 2010, al cambio di maggioranza consiliare a seguito di elezioni, la nuova Giunta Regionale, con delibera 830 del 26 nov,   revoca la 435/10 , in violazione della volontà espressa dal Consiglio del 2009 e dell’art. 26 dello Statuto Regionale, e con deliberazione 444 del 9/8-2001 decide di indire gara a doppio oggetto per la cessione del 100% del Capitale sociale della Caremar  ai privati e contestuale affidamento ad essi dei servizi minimi. Del che l’impugnativa dell’Autmare con ricorso in via straordinaria al Capo dello Stato.

   In più, poi l’Autmare in data 12 /10 / 2012 ricorre al TAR per l’annullamento del Decreto Dirigenziale dell’AGC del 12/ 7/ 2012 che indice procedura ristretta ed atti consequenziali e pregressi;  ricorso ancora pendente. Al Tar ricorrono anche i Comuni di Capri ed Anacapri,  il Comune di Forio ed un invito in tal senso  viene anche dal Consiglio Comunale  di Ischia  che, in seduta pubblica ed aperto alla partecipazione dell’Autmare, all’unanimità impegna il Sindaco Ferrandino perché provvedesse ad inoltrare ricorso al TAR  contro la privatizzazione al 100% della Caremar . L’inadempiente Sindaco Ferrandino e gli altri finora assenti hanno ancora la possibilità di procedere per un impegno davanti al Tar a sostegno di ricorsi già presentati e in attesa di discussione: basta volerlo e ad aiutarli nella loro scelta basta che  riflettano su quello che sta accadendo in Sicilia a pochi mesi dall’affidamento della Siremar ad una gestione privatistica!

In conclusione, la vicenda non finisce qui e valgono i seguenti interrogativi:

a)         Il ricorso Autmare, a dire de Il Golfo, è stato dichiaro  inammissibile con sentenza del 6 nov 2013 della I Sezione del Consiglio di Stato , resa pubblica dal Consiglio di Stato il 13 dicembre; di ciò e di tutta la procedura ancora non è giunta alcuna comunicazione allo scrivente e, per quanto gli risulta, niente è stato notificato ai suoi legali nello spazio di  due anni, dall’atto del deposito del ricorso ad oggi. E’ normale in un paese che fonda la sua civiltà sul diritto?

b)         E’ normale che un parere diventi occasione da parte della stampa per contrabbandare altro, prima che il Capo dello Stato si sia ancora pronunciato?

c)         Chi ha interesse a portare fretta sulla vicenda della privatizzazione?”.

Nicola Lamonica