A.C webdalla redazione – Aveva 19 anni quando, nell’estate del 1954, ha conosciuto Ischia.
Da allora vi è tornato ogni estate fino al 1961, anno in cui ci si è stabilito definitivamente.
Si trasferiva da Milano dove aveva iniziato ad esercitare la sua professione di geometra e questo gli consentiva di avere nel campo delle costruzioni un’esperienza particolarmente accurata, che certamente contribuì alla sua rapida affermazione sulla nostra isola.
Dopo aver collaborato attivamente alla costruzione della Piscina “Ischia” ai “Giardini Poseidon”si dedicò completamente all’esercizio della libera professione.
La conoscenza diretta del caratteristico stile architettonico delle antiche costruzioni isolane influì decisamente sulla sua progettazione di nuove, graziose villette, in cui poté esprimere il suo senso estetico e il suo naturale estro creativo, suscitando la stima di molti.
Tutto questo finì quando non fu più consentito di costruire sull’isola.
Fortemente avverso a ogni forma di abusivismo, trasformò completamente il suo lavoro, che sviluppò con grande perizia nel campo topografico.
Sempre all’avanguardia nell’applicazione delle tecniche più innovative, si attrezzò subito per affrontarlo nelle forme più avanzate, che gli permisero di svolgere la propria attività professionale ad elevati livelli.
Chi lo ha conosciuto nel passato conosce anche le sue notevoli capacità e lo ricorda con tanta ammirazione, perché sa bene che Angelo Caliendo, oltre ad essere un instancabile e serio lavoratore, più che amore aveva un’autentica, grande passione per la sua professione.
Chi lo ha conosciuto al presente sa anche come conoscesse bene tutti gli angoli più remoti della nostra isola e quanto ne fosse innamorato. Era un amore che ha dimostrato dedicandosi con ammirevole impegno all’attenta ricerca e all’accurata raccolta delle più antiche foto di Ischia, che aveva iniziato ad immortalare donando ad alcuni amici bellissimi ingrandimenti. E intendeva continuare a farlo.
Purtroppo questo suo desiderio è stato stroncato da un’improvvisa fine che gli ha impedito di realizzarlo.
Profondo conoscitore dell’ animo umano, amante della famiglia, onesto, leale, generoso, si rapportava senza difficoltà con persone di ogni ceto sociale. Odiava solo l’ ipocrisia e le eccessive formalità. Diceva sempre che non era il vestito elegante a rendere un uomo importante. Non gli piacevano i fronzoli, né si faceva incantare dalle belle parole. Schietto e sincero, amava l’ essenzialità della vita. Il suo ricordo è vivo e rimarrà indelebile nel cuore dei familiari, degli amici e di tutti coloro che hanno avuto il piacere di stargli accanto e di trascorrere con lui una parte più lunga, o più breve, della sua esistenza.