Gli ultimi avvenimenti di movida violenta tra i baretti di via Chiaia inducono a riflettere sulle “paranze” di giovanissimi  dell’hinterland napoletano che in estate arrivano sulla nostra isola e affollano nelle ore notturne corso Vittoria Colonna. Categorico il Questore di Napoli, Antonio De Iesu : “Un branco che arriva dalle periferie”.

di Ennio Anastasio

Si spara di sabato notte a Napoli nella zona dei baretti a Chiaia. Una Chiaia d’improvviso violenta, che conta sul selciato sei bossoli di diverso calibro e sei feriti, tutti molto giovani,  trasportati in una folle corsa all’ospedale  dopo la sparatoria, la calca e il fuggi fuggi generale. Una Chiaia ferita nella notte di un sabato, da colpi di arma da fuoco, è questo il risultato di quella che doveva essere una serata tranquilla e all’insegna del divertimento ma che invece racconta, tra bar e locali, problemi di sicurezza e atti di criminalità. In realtà è scoppiata una nuova guerra tra bande che spacciano al dettaglio nelle due principali zone, via Chiaia e piazza Bellini, proprio quelle che il sabato sera sono maggiormente frequentate da giovani universitari ma anche da giovanissimi studenti liceali . Il segno é inequivocabile: dove vi è movida, dove vi sono i giovani e un pò di denaro si allunga immediatamente la mano della criminalità organizzata. Quella criminalità pronta a dividersi i territori, a spartirsi le piazze, a stringere alleanze o altrimenti a combattersi con le armi, così come è avvenuto a Chiaia, in pieno centro, perché sia chiaro, sono i rioni a gestire le droghe, quelle  vendute sotto il nome di “amnesia” una marijuana bagnata di metadone, oppure cocaina di scarsa qualità, offerta con 15 euro in più. Lo sballo si compra a prezzi contenuti, perché la qualità è pessima e destinata a provocare vuoti di memoria, annebbiamento, ma soprattutto, nel lungo andare, irrimediabili  danni cerebrali.

L’algoritmo indicato dal Questore De Iesu, vincente anche per Ischia?

Ad Ischia, la piazzetta San Girolamo è il luogo di incontro di centinaia di giovani studenti di ogni parte dell’isola, in particolare il sabato sera, ma è anche un luogo costretto a vivere, nei due mesi estivi più caldi e purtroppo con la rassegnazione di tantissimi residenti, esasperati momenti di caos, schiamazzi notturni, balordaggini e piccole risse, che richiedono spesso l’intervento dalle Forze dell’ordine presenti sul territorio. Ma oltre a questo va ricordato l’episodio di quest’ultima estate, e cioè l’arresto, sempre in Piazzetta, del giovane 24enne napoletano, trovato in possesso di droga già divisa in dosi, un segnale pericoloso di un giro che sta cercando di prendere piede, che ruota intorno alla movida ischitana e che non può che farci alzare la soglia di allarme e prestare molta attenzione a quanto sottolinea il Questore in riferimento alle sparatorie di via Chiaia : << la movida si concentra in alcune aree ristrette della città che vengono fruite da gruppi, e in alcuni casi branchi, di soggetti che si aggregano,vengono dai loro quartieri periferici, portano nel centro il loro stile di vita,il loro atteggiamento comportamentale, il loro disagio, la devianza, frutto di quei quartieri >>.  Quello che cerca Napoli, nelle zone movimentate assiduamente di notte nei fine settimana, è lo stesso interrogativo che si pone Ischia in Agosto e che sembra proprio raccogliersi, in gran parte, nel discorso del Questore De Iesu, che non vanta molto ottimismo sulla problematica della movida notturna: << in questo momento si dovrebbe trovare una sintesi tra la legittima esigenza dei giovani di godere del divertimento, le legittime esigenze dei residenti di trovare serenità e tranquillità, la legittima esigenza degli imprenditori che vogliono operare. Il problema è che servirebbe un algoritmo della Nasa per fare questa sintesi. >>

I piccoli “capi”

A quanto sembra è dunque difficile trovare una soluzione, ed ogni anno affrontiamo l’estate a testa bassa, tenendo bene in conto la presenza di piccoli  “capi” che spadroneggiano con aria spavalda lungo il corso Vittoria Colonna ad Ischia, pronti a lanciare sguardi minacciosi anche al passaggio di un’ auto, e questo solo per muoversi di qualche centimetro dal centro della strada, che poi sarebbe una corsia, piccoli capi  che si pongono al vertice di gang formate anche da minorenni. Già, minorenni, anche appena 14enni, ma in effetti dichiarati come “uomini fatti” e pronti ad affrontarsi  con violenza per motivi banali, nello spiazzale del lido di Ischia, prospiciente i campi da tennis  che viene scelto come teatro da ring. Ragazzi “diversi”, ovvero “branchi”, come appunto vengono definiti dalle Istituzioni. Saranno gli stessi? cioè quelli che meno di due settimane fa, nella notte tra il sabato e la domenica, sono stati protagonisti dei colpi di pistola esplosi nella zona dei baretti di Chiaia?  atti di criminalità feroci, realtà difficili da amalgamare e soprattutto da affrontare dalla società civile ma che cercano di insediarsi, di avanzare, di infettare il contesto isolano, di deteriorarlo in ogni sua parte, utilizzando i luoghi dell’intrattenimento. Insomma, diciamolo, stiamo vivendo gli ultimi anni con una piazza, quella una volta rinomata per essere il “salotto tranquillo” e il centro chic del Comune d’Ischia, con l’arresto da parte delle Forze dell’ordine di spacciatori che si appostano nelle ore notturne, con addosso le dosi ben divise della loro porcheria e che certo non sono venuti a gustarsi un gelato in pieno centro nel mese di Agosto. Alcuni “movimenti” non mancano nella strada adiacente i locali notturni, cioè in Via Francesco Sogliuzzo, nota anche come traversa Excelsior , movimenti facilitati dalla zona pedonale rialzata che è troppo buia, da sempre, e andrebbe messa in sicurezza al più presto con altri punti di luce, come da tanti viene reclamato. Oppure aspettiamo che “L’atteggiamento comportamentale” richiamato dal Questore di Napoli  si traduca, da parte di alcuni  “ospiti estivi”, nel giusto interrogativo che lo stesso si pone al riguardo : <<come i quartieri hanno generato queste belve? >>. In effetti la domanda che dobbiamo porci, al netto di ogni  espressione retorica, è questa: siamo, ad Ischia, davvero lontani da tutto questo? siamo lontani dagli avvenimenti di via Chiaia? dagli atti sessuali in pubblico di quest’estate in piazza Bellini? l’hinterland napoletano che affolla in estate le nostre strade, quello con la voglia immensa di far baldoria, che non sopporta affronti o ingerenze,che tira tardi fino alle luci del mattino, che si paparazza su strada al ritmo di “andiamo a comandare”, può essere combattuto con qualche semplice ordinanza di un sindaco? è necessario presidiare il territorio con mezzi ancora più efficaci  e aspettare che passino i trenta giorni  “di fuoco” restando a contarli uno dopo l’altro? e soprattutto cercando di non pestare il piede ad alcuno  sulla riva destra del porto. La questione movida che sembra il naturale scontro tra i residenti con il loro sacrosanto diritto di dormire di notte e i gestori dei locali che vogliono tenere aperte le loro serrande fino a tardi, si dimostra, purtroppo, anche lo squallido contenitore di un giro di affari che vuole alimentarsi sotto traccia, quello rappresentato da soggetti che fiutano nel popolo della notte una sicura fonte di guadagno e  che allungano i tentacoli seminando morte. Sarebbe veramente giunta l’ora di attivare una seria “scrematura”, di decidere come vivere Agosto ad Ischia puntando ad un salto di qualità nella scelta degli ospiti che ci raggiungono, di consentire una vita notturna tranquilla, tenendo fuori certi fenomeni che non appartengono alla nostra realtà.