ciro webLa questione dell’allocazione delle biglietterie nelle vicinanze del Redentore (speriamo solo temporanea) e la ricostruzione invasiva e “definitiva” del pontile da adibire ad attracco per gli aliscafi, sono due sciagurate scelte del governo  regionali per la nostra isola. Ma non bisogna dimenticare i tagli alle strutture sanitarie, lo smembramento e la riduzione dei trasporti marittimi, la questione Eav Bus, le problematiche inerenti l’urbanistica, l’assenza di programmazione turistica, la mancata realizzazione del sistema di depurazione, la questione Montevezzi irrisolta, ecc.

Questi accadimenti non arrivano all’improvviso come eventi naturali quali  fulmini o temporali, tali scelte sono fatte con l’avallo (conferenze di sevizio, riunioni, telefonate, segnali di fumo, ecc.) del  sindaco del Comune d’ Ischia: lo testimonia  il fatto che Giosi Ferrandino (abituato a fare comunicati stampa su tutto) è stato in silenzio sul tema “pontili/biglietterie”.

Inoltre dobbiamo ricordare la bugia che fu detta nel dicembre 2011 quando l’accordo Pd Pdl nel comune d’Ischia ed in altri comuni fu venduta coma la cura per tutti i mali che affliggevano Ischia; invece dal quel giorno Ischia ha subito peggio di prima vessazioni di tutti i tipi e in tutti i settori da parte del Governo Regionale.  Il risultato dell’accordo Pd Pdl è stato il consociativismo per spartirsi il potere ai danni della gente (senza un’opposizione politica in grado di controllare e denunciare l’operato della maggioranza); ed infatti ad ogni scelta sbagliata per Ischia nessuna delle due forze politiche fa resistenza sia localmente sia interessando i rappresentanti all’interno delle istituzioni. Anche in questo caso che interessa il Porto d’Ischia, vi è stata assenza di dibattito per quello che riguarda il progetto di rifacimento del pontile ed assenza di dibattito per la temporanea allocazione dei gazebo.  

Cosa più grave è la mancata riflessione rispetto alla demolizione del pontile, opera eseguita in occasione dei mondiali italiani del 1990 e dopo soli 23 anni un’opera viene dichiarata inagibile e inutilizzabile. Voglio ricordare che quell’opera è stata realizzata con i soldi pubblici (e quindi con la tasca dei CONTRIBUENTI tutti) e quella che si andrà a costruire sarà anche fatta con solidi pubblici, cioè con le tasse che pagano i nostri cittadini. È strano che il sindaco Giosi Ferrandino bravo a scrivere comunicati stampa (su tutto, per dare sempre la colpa agli altri …) questa volta non ha pensato di chiedere di chi era la responsabilità della manutenzione di tale pontile e non si è strappato le vesti come normalmente fa. Possibile che un’opera pubblica costata milioni di euro alla collettività viene demolita con tanta semplicità? L’augurio è che il nuovo e invasivo pontile conosciuto dal comune d’Ischia già dalla fase progettuale non è un tassello necessario alla privatizzazione del porto tanto cara a Giosi Ferrandino che vuole procedere alla cessione degli approdi delle barche gestite da Ischia Risorsa Mare ai privati.

Ma certamente in questi anni gli abitanti del porto, i commercianti, i pescatori, i ristoratori, i tassisti, gli albergatori e tutti gli operatori hanno vissuto nell’abbandono e nel degrado dell’area. Ancora oggi tutta la zona è congestionata con l’amministrazione di Giosi Ferrandino impegnata solo ad alimentare “una guerra tra poveri”, questo nonostante un tentativo di riqualificazione della zona portuale che ha sortito pochi effetti (rifacimento Piazzale Trieste, ecc.). Il porto che dovrebbe essere un gingillo (anche per la sua naturale origine e conformazione) visto che è la prima cosa che vedono i turisti, è in completo abbandono. Certamente la riorganizzazione dovrebbe essere eseguita seriamente dal comune d’Ischia di concerto con la regione e gli altri enti preposti in sintonia con i cittadini e non in contrapposizione come fa normalmente l’amministrazione. Bisogna capire anche le intenzioni dell’amministrazione comunale rispetto lo spostamento dell’ormeggio dei pescherecci dalla Riva Destra. La questione pontile non può essere lasciata completamente alle scelte della regione e dell’assessore Vetrella, questa è una questione che interessa il nostro territorio. A cosa serve avere un ischitano nelle “istituzioni che contano”?

Per tale motivo il sottoscritto chiederà al Presidente del consiglio comunale Gianluca Trani di inserire all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale un punto che preveda la discussione del tema della riorganizzazione dell’area portuale e dell’eventuale segnalazione alla regione di modificare in corso d’opera il progetto per la realizzazione del pontile per renderlo meno invasivo e più utile alla mobilità marittima. 

Sicuramente qualche assessore regionale ha scambiato Ischia con qualche penisola artificiale di Dubai, bisogna spiegargli che così non è.

Ciro Ferrandino

Consigliere Comunale e capogruppo Ischia Nuova