di Luigi Telese – Ischia Nuova
Premessa: dall’ esame del Conto Consuntivo 2011 emerge con chiarezza preoccupante l’ enorme massa di Resi-dui (sia attivi che passivi) generati da Giosi Ferrandino nei primi tre anni del suo mandato di sindaco d’ Ischia (2008, 2009 e 2010). Innanzitutto occorre verificare che – in termini tecnici e finanziari – si intende per “resi-duo”una somma che sebbene accertata non si è riscossa nell’ anno di riferimento (per quanto attiene alle Entrate) o una spesa che è stata deliberata ma non si è ancora materialmente pagata (in ordine alle Uscite). Ad esempio costituisce un Residuo Attivo la somma di oltre 9 milioni di euro del Centro Polifunzionale che la Provincia di Napoli dovrebbe (il condizionale è d’ obbligo) corrispondere al Comune di Ischia per la sua cessione; tale im-porto è stato appostato ma non è stato ancora riscosso quale Entrata (effettiva) per le vicissitudini che riguardano questo immobile, e quindi tale somma costituisce un Residuo attivo, in attesa di essere incassato; come è un Re-siduo Passivo il contributo per i costruttori delle barche di S. Anna, contributo deliberato ma non ancora erogato.
Residui attivi: dal Parere dei Revisori risulta che il Comune di Ischia – a consuntivo 2010 – ha un totale di Resi-dui Attivi per oltre € 88.356.000, di cui ben 19 milioni determinati solo nell’ anno di riferimento (cifra più che doppia rispetto ai Residui attivi prodotti anno per anno in precedenza, con un evidente “aggravamento” della si-tuazione pregressa: negli anni precedenti per ogni annualità vi era una “produzione” di residui mediamente di € 8 milioni). Di tali 88 milioni ben 28.660.000 sono relativi ai primi tre Titoli del Bilancio (quelli cioè che incido-no realmente sulle finanze dell’ Ente e sull’ equilibrio finanziario del Comune). Questa enorme massa di Residui Attivi dimostra la assoluta incapacità dell’ Ente comune di Ischia di incassare le cifre accertate, di monetizzare il lavoro fatto dagli Uffici, di trasformare in entrate reali (e quindi in soldi contanti) i tanti avvisi di accertamento prodotti. Anzi sorge legittimo il dubbio sulla bontà di tale Accertamenti ! Non vorremmo che fossero stati fatti con il preciso intento di “pareggiare” la massa di Residui Passivi dell’ Ente, e che quindi risultassero solo “car-tacce” finalizzate al pareggio di bilancio, ma non accertamenti veri, che quindi mai diventeranno moneta contan-te per il Comune. Infatti occorre rilevare che molti “accertamenti” sono assolutamente fittizi e pretestuosi (in quanto dovranno essere cancellati per i ricorsi presentati dai cittadini contribuenti), inseriti nella massa dei Resi-dui Attivi solo per “pareggiare” la massa dei Residui Passivi. Vogliamo sottolineare come molti di questi Resi-dui Attivi risalgono a parecchi anni addietro, sicchè si è di molto affievolita (se non del tutto annullata) la capa-cità di incassare dette somme, di monetizzare i relativi importi, con l’ evidente pericolo di creare un enorme “bu-co” finanziario nelle casse dell’ Ente. Basti pensare che solo in quest’ anno 2010 sono stati “cancellati” oltre 7 milioni di Euro di Residui Attivi che l’ Ente ha riconosciuto come “non esigibili” (e vorremmo capire perché 7 milioni e non dieci milioni: forse perché con 10 milioni non ci sarebbe stato il pareggio con i Residui Passivi; ma allora la posta è solo strumentale !?).
Residui Passivi: Inoltre risulta che il Comune ha un totale di Residui Passivi per oltre € 87.226.000, di cui oltre 17.600.000 sorti solo nell’ anno in esame (anche in questo caso cifra più che doppia rispetto a quanto avveniva in precedenza anno per anno, a dimostrazione di una enorme spesa del Comune ma di una incapacità a fare fron-te ai propri debiti). Si tratta di pagamenti che, sebbene deliberati, non sono stati ancora pagati: ormai i fornitori dell’ Ente vengono pagati a 24 mesi di distanza dall’ emissione del mandato, con un evidente impoverimento dell’ economia reale del Paese. Molti fornitori e creditori dell’ Ente sono costretti a fare prestiti bancari in attesa dei pagamenti del Comune di Ischia per non fallire in attesa dell’ effettivo buon esito del mandato da parte del Comune: ecco perchè molti fornitori non vogliamo più avere a che fare con il Comune di Ischia; ecco perché molte fatture sono gonfiate per includere (di nascosto …) i tempi lunghi dei pagamenti; ecco perché molti lavori sono fatti dalle ditte in economia a danno del servizio reso al Paese. Basti pensare all’ asfalto posto sulle strade: poiché la ditta sa che sarà pagata dopo 24 mesi, provvede a mettere nel conglomerato meno asfalto di quello tec-nicamente necessario (deve “risparmiare” il costo del ritardo nel pagamento), e quindi ecco la motivazione per-ché l’ asfalto stradale ad Ischia dure pochi mesi, invece dei 5 anni “regolari”.
Conseguenze: tali Residui (sia attivi che passivi) sono andati progressivamente aumentando, dimostrando la pro-gressiva inefficienza dell’ amministrazione sia a gestire le entrate (e la loro monetizzazione) sia ad erogare le spese (rallentando il pagamento ai fornitori dell’ Ente, che molto spesso sono aziende ischitane, che vengono pa-gate ad oltre 24 mesi di distanza dal mandato).   In definitiva il Comune di Ischia ha un’ enorme massa passiva di debiti (circa 100 milioni di Euro), che riesce allo stato a coprire solo con un’ enorme quanto aleatoria massa di discutibili Residui attivi che – ove mai non monetizzati – determineranno un enorme buco finanziario dell’ En-te, un altro dissesto ben più grave di quello precedente (formato negli anni ’90 da una massa passiva di circa € 50 milioni: oggi siamo innanzi ad una debitoria di circa 100 milioni di Euro). Il Comune si trova a galleggiare su una grandissimo cuscino d’ aria (i residui attivi) che gli serve per pareggiare un’ enorme massa debitoria di resi-dui passivi: si tratta in tutta evidenza di una “bolla speculativa” creata con la finalità di pareggiare i debiti con residui assolutamente aleatori, che tutti sappiamo bene come mai verranno monetizzati. In tal modo si è voluto pareggiare la debitoria con una “speculazione” finanziaria simile a quanto è avvenuto con le operazioni sui cd. “derivati”: i debiti si pareggiano con altri debiti offerti a garanzia !

Ps. In un successivo e finale intervento cercheremo di analizzare la cause che hanno determinato questa “crisi di sistema” che rischia di portare il Comune di Ischia ad un nuovo dissesto, e le possibili soluzioni per cercare di risolvere la problematica.