Comunicato stampa – Ischia – Per opporsi all’ingiusta chiusura del Tribunale di Ischia l’Assoforsene, nelle persone dell’avv. Gianpaolo Buono e dell’avvocato Cellamamre, scrive alle massime cariche dello Stato: al Presidente della Repubblica, Dott. Giorgio Napoletano, all’ On. Avv. Paola Severino Ministro della Giustizia, agli On.li Deputati e Senatori della Repubblica Italiana, a Stefano Caldoro Presidente della Regione Campania, ai Consiglieri ed Assessori della Regione Campania, ai Sindaci delle isole di Ischia e Procida, all’ Avv. Francesco Caia Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, a S.E. Antonio Buonajuto Presidente della Corte di Appello di Napoli, a S.E. Vittorio Martusciello Procuratore Generale  presso la Corte di Appello di Napoli, al Dott. Carlo Alemi Presidente della Tribunale di Napoli e al Dott. Giovanni Colangelo Procuratore della Repubblica

Il testo della lettera

Senza voler ricorrere a riferimenti storici, geografici e normativi (che un Ministro certamente conosce…) ci limitiamo a sottoporVi solo la fredda logica dei numeri.

Il Presidio Giudiziario, presente sull’isola d’Ischia almeno dal 1.400, è assolutamente indispensabile al vivere civile, tenuto conto non solo del vasto bacino d’utenza (circa 70.000 abitanti, cui devono aggiungersi gli oltre 3 milioni di turisti che soggiornano sull’isola verde ogni anno secondo i dati statistici, relativi ai flussi turistici dell’isola d’Ischia per gli anni 2010 e 2011 già trasmessi) e del nutrito contenzioso (anno 2011: Tribunale di Ischia: civile, esecuzione, lavoro e previdenza e volontaria giurisdizione: 4.706 pendenze, 2.367 sopravvenienze e 2.958 definizioni; penale: 647 procedimenti iscritti e 769 definiti – Giudice di Pace di Ischia: 5.277 pendenze civili e 729 penali, 3.851 sopravvenienze, 3.615 sentenze pubblicate, anno 2010: Tribunale di Ischia: civile, esecuzione, lavoro e previdenza e volontaria giurisdizione: 5.357 pendenze, 2.693 sopravvenienze e 3.018 definizioni; penale 718 procedimenti iscritti e 1.066 definiti – Giudice di Pace di Ischia: 7.019 pendenze civili e 631 penali, 3.690 sopravvenienze, 2.681 sentenze pubblicate; anno 2009: tribunale di Ischia: civile, esecuzione, lavoro e previdenza e volontaria giurisdizione: 5.622 pendenze, 2.841 sopravvenienze e 2.870 definizioni; penale 807 procedimenti iscritti e 1.065 definiti – Giudice di Pace di Ischia: 6.408 pendenze civili e 411 penali, 5.096 sopravvenienze, 2.949 sentenze pubblicate; dati tutti civili e 411 penali, 5.096 sopravvenienze, 2.949 sentenze pubblicate, dati tutti già trasmessi al ministero, unitamente a quelli delle annualità pregressi sino al 2005), ma anche e soprattutto della insularità, della mancanza di contiguità territoriale con la terraferma e delle difficoltà di collegamento, di recente ulteriormente aggravate dalla riduzione delle corse e dai continui e non più tollerabili aumenti dei costi del trasporto.

L’isola d’Ischia sta vivendo una vera e propria emergenza nell’ambito dei trasporti marittimi che, oltretutto, per insufficienza ed incapienza dei navigli disponibili, non consentirebbero di fatto all’intera utenza del servizio di giustizia di raggiungere gli uffici giudiziari in continente. Ma anche a voler ipotizzare di superare il problema del trasporto marittimo, ammesso e non concesso che si voglia in controtendenza dare fondo alle risorse regionali per massimizzare il servizio pubblico, rimarrebbe, comunque, la difficoltà di affrontare le mareggiate, non solo invernali, che spesso, nel corso dell’anno, anche per più giorni consecutivi, come è noto, paralizzano i collegamenti con le isole del golfo di Napoli. Orbene, all’immane costo economico e psico-fisico che si intende addossare alle comunità di Ischia (il contenzioso penale è costituito quasi esclusivamente da reati urbanistici che impegnano nella qualità di testi dipendenti comunali), con la pretesa trasferta marittima (costi che aggraverebbero anche i già deficitari bilanci delle amministrazioni locali), non farebbe da contraltare alcun reale beneficio, né in termini di risparmio per le casse dello Stato, né di miglioramento dell’efficienza del servizio per i cittadini.

Si consideri, invero, che il Palazzo di Giustizia d’ Ischia non costa quasi nulla allo Stato, atteso che è ubicato in un edificio di proprietà del comune di Ischia, messo a disposizione, a titolo gratuito quale sede della sezione distaccata e dell’ufficio del Giudice di Pace e che, finalmente, è stato anche sottoposto a lavori di ristrutturazione con fondi già stanziati dalla provincia di Napoli e trasferito in altro edificio pubblico a costo zero per lo Stato. Di contro andrebbe invece tenuto nella debita considerazione il notevole costo che deriverebbe allo stato dalla chiusura della sezione distaccata di Ischia, dovendosene accollare la nuova sistemazione degli uffici e concorrere, mediante la Regione Campania, alla istituzione di nuovi ed adeguati mezzi di collegamento marittimo con obbligo di servizio pubblico per l’utenza (tra avvocati, parti, testimoni e forze dell’ordine si prevede un flusso quotidiano di almeno mille persone).

Per non parlare del costo che si infliggerebbe alle sei municipalità dell’isola d’Ischia, che dovrebbero privarsi, quotidianamente, di personale della Polizia municipale e dell’Ufficio Tecnico da inviare a Napoli per una intera giornata, in quanto testimoni nei diversi giudizi.

Anche il controllo del territorio ne risentirebbe, dato che, parimenti, le Forze dell’Ordine dovrebbero trasferire in terraferma, in quanto testi, agenti già allo stato insufficienti, lasciando così l’isola sguarnita, facile preda della criminalità, soprattutto durante la stagione turistica, che inizia ad aprile e termina a novembre.

L’attuale sede provvisoria, ex liceo Classico di Ischia, ceduta in comodato gratuito dalla Provincia di Napoli, è perfettamente idonea allo svolgimento dell’attività giudiziaria, essendo stata adeguatamente attrezzata ed ispezionata dal  Ministero.  Qui sono  riprese le udienze il 16 settembre 2011, a seguito di lavori  minimi di adeguamento e dopo un “massacrante” trasloco eseguito in tempi brevissimi con la collaborazione e l’impegno di tutti, ma senza il minimo interessamento da parte dello stato e del Governo centrale.

Il Tribunale di Ischia, presso il quale operano nel civile 4 magistrati togati e 2 Got, un magistrato togato quale Giudice del Lavoro (unico caso in Italia insieme al G.L. di Capri) e due magistrati togati nel penale, nonostante le più volte denunciate gravi carenze di organico amministrativo (posti vacanti: 1 cancelliere, 1 operatore giudiziario, 2 ausiliari, più 1 funzionario che andrà in pensione a settembre), grazie alla abnegazione di tutti gli operatori in servizio (la pianta organica è composta di 1 dirigente amministrativo, 3 funzionari giudiziari, 2 cancellieri, 1 assistente giudiziario, 2 operatori giudiziari e 2 ausiliari) ed alla collaborazione della classe forense ischitana, risponde ancora discretamente alle istanze di giustizia della popolazione dell’isola d’Ischia, per la quale rappresenta l’unica ed insostituibile possibilità di accesso alla giurisdizione.

L’eventuale soppressione della Sezione Distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli comporterebbe la evidente violazione dei criteri fissati dalla legge delega, tra cui quello della specificità territoriale (lo stesso Supercommissario Birritteri, estensore del rapporto avente ad oggetto il nuovo progetto di geografia giudiziaria, nel corso delle numerose audizioni presso la Commissione Giustizia ha ripetutamente precisato: “l’Insularità sarà certamente uno dei criteri da valutare come eccezione all’applicazione dei criteri generali: Lipari, Pantelleria, l’isola d’Elba, l’isola d’Ischia sono tutti posti dotati d’insularità e di grandi difficoltà di collegamento su cui si dovrà fare un lavoro di particolare approfondimento”), nonché dei diritti di difesa e di uguaglianza costituzionalmente garantiti.

Senza enfasi, non esiste tra quelle cd. “minori” alcun’altra isola che presenti la densità demografica ed il tasso di contenzioso dell’isola d’Ischia.

Confidiamo che almeno queste cifre (oggettivamente dimostrate!) possano far sì che la Sezione distaccata d’Ischia del Tribunale di Napoli  sfugga alla logica di tagli ingiustificati e continui a rappresentare un presidio di legalità, giustizia ed economicità per tutti quanti ne abbiano necessità.

Alla luce delle prefate considerazioni, i sottoscritti chiedono all’Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica di voler fissare la propria audizione personale in ordine alle problematiche evidenziate e di intervenire, nelle more, con immediatezza, adottando ogni urgente provvedimento necessario a scongiurare la paventata soppressione degli Uffici Giudiziari di Ischia.

 

Con Ossequi

 

Il Consigliere Segretario                                                                Il   Presidente

(Avv. Francesco Cellammare)                                       (Avv. Gianpaolo Buono)