Comunicato stampa  –  Lo scenario europeo della crisi all’indomani del vertice Ue di Bruxelles e’ stato al centro della tavola rotonda “ Economia: la crisi dell’ Europa”  trasmesso in diretta da Skytg24 che ha animato la mattinata della 33sima edizione del premio Ischia di giornalismo e alla quale hanno preso parte anche Enrico Letta (Pd), Adolfo Urso (fondazione Fare Futuro), Gianluca Comin, direttore delle Relazioni Esterne di Enel e il direttore dell’Ansa Luigi Contu, moderati da Sarah Varetto direttore di Skytg24. Attenta Italia a non commettere gli errori del passato e a crogiolarsi sugli allori: la crisi e’ ancora li’, e se non si mette mano alle riforme e non aumenta la crescita almeno di un punto all’anno, non ci saranno Eurobond che tengano, il rischio e’ di essere ancora l’anello debole dell’Ue. Il monito e’ di quelli autorevoli: viene da Martin Wolf, apprezzato analista e vicedirettore del Financial Times ad Ischia per ricevere il premio internazionale di giornalismo. Il vertice di Bruxelles e’ stato un successo italiano ma per l’economista britannico ”l’Italia, a differenza di quanto fatto dai tedeschi, e’ entrata nell’euro e poi si e’ messa a dormire, ritenendo che fosse alla fine di un processo e non all’inizio”. Questo ha portato negli ultimi dodici anni a una perdita di competitivita’ che ora va recuperata ”perche’ – ha sottolineato – non puo’ continuare cosi”’.  ”Ci saranno – ha detto Wolf – altri momenti di crisi e l’Italia rimane un Paese vulnerabile: per questo deve farcela da sola facendo le riforme”. Il monito di Wolf a non cantare vittoria troppo presto e’ stato accolto dagli altri relatori. Enrico Letta chiede un provvedimento choc per ridurre il debito pubblico auspicando una stagione di riforme ”per rendere il campo praticabile in vista della prossima legislatura”. E rimanda alle prossime sfide: la nuova legge elettorale e un’operazione del governo per evitare l’aumento dell’Iva di due punti. Un patto di fine legislatura per uscire dalla crisi e’ quello che propone anche Adolfo Urso della fondazione Fare Futuro per il quale bisogna fare bene e subito una spending review da 10 miliardi di euro. Anche il direttore dell’Ansa, Luigi Contu, non si unisce al coro di chi pensa che la crisi sia uno spauracchio alle spalle: ”Si vede la luce – sottolinea – c’e’ una speranza, ma dobbiamo fare ancora tantissimi compiti a casa. E anche le riforme fatte dal governo sono state un po’ annacquate dal Parlamento. Aspetterei qualche mese prima di dire che siamo fuori dal tunnel”. Prudente anche il giudizio di Gianluca Comin, direttore delle relazioni esterne di Enel: ”Lo vedremo solo nei prossimi giorni se la tempesta e’ passata, ma dopo mesi di incertezza c’e’ qualche segnale. Ora serve un grande sforzo politico per rendere la Bce simile alla Fed e per rendere piu’ competitivo il sistema Italia”.