Il sindaco di Ischia resta sui carboni ardenti. Si avvia alla chiusura l’intera inchiesta sulla Cpl Concordia per concerne gli appalti per la metanizzazione dell’isola di Ischia. I magistrati della Procura di Modena, il sostituto procuratore Musti e i magistrati Mazzei e Nicolini sono vicinissimi al termine delle indagini e alla richiesta di processo per i vertici della coop modenese. Tutto dovrebbe avvenire nel giro di un mese. Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, gli ex dirigenti della coop dovranno rispondere delle accuse di associazione a delinquere e corruzione impropria e potrebbero finire a processo contemporaneamente agli indagati napoletani, cioè con gli amministratori e i funzionari pubblici e gli esponenti dell’imprenditoria di Ischia che i PM di Napoli hanno individuato come “corrotti”.
Secondo quanto scrive Modena today
“Un binario parallelo reso possibile da uno stretto coordinamento tra le procure e i reparti dei Carabinieri che stanno collaborando da mesi per portare alla luce il sistema corruttivo sotteso agli appalti pubblici campani. Proprio per questo fine di “collegialità” lo scorso mercoledì 27 maggio i magistrati modenesi si sono recati a Roma per partecipare ad una riunione congiunta con il Comando Tutela dell’Ambiente dei Carabinieri, con il reparto operativo del Noe di Bologna e con l’Arma modenese, durante la quale sono state tracciate le linee guida per le future mosse degli inquirenti sulla grande mole di lavoro che attornia CPL Concordia. A seguire, la Procura di Modena ha promosso un altro vertice congiunto, questa volta con i referenti della magistratura romana e napoletana. Al meeting hanno partecipato Giuseppe Pignatone, Mario Palazzo, Alfonso D’Avino, John Woodcock e Celeste Carrano, nel tentativo di rendere omogenei i diversi filoni di inchiesta che hanno travolto la coop su più fronti e in diverse località.L’ultimo atto dell’indagine modenese si è concretizzato lo scorso 30 maggio con la perquisizione della sede legale di Concordia. Gli inquirenti hanno requisito tutta la documentazione sulla governance della cooperativa dal 2001 ad oggi, nel chiaro intento di individuare tutti i soggetti che hanno preso parte alle decisioni chiave della vita aziendale. Come prevede la legge, le eventuali responsabilità non si limitano soltanto alle persone fisiche che hanno ricoperto i ruoli chiave, ma sono estese anche all’impresa in quanto persona giuridica. Fondi neri, tangenti, rapporti opachi con il mondo politico”.