Una situazione devastante fatta di sporco, percolato e abbandono è quella che si presenta ai cittadini nell’avvicinarsi ai contenitori della “Projeco srl” che dovrebbero essere utilizzati per conferire l’olio vegetale esausto. E non manca la presenza dei rifiuti nei sacchetti selvaggi.
di Ennio Anastasio
Puzza, unto, percolato azzeccoso, cartacce, lattine piene di olio esausto e rifiuti, tanti rifiuti da far assumere al punto di raccolta, dove è situato il contenitore della Projeco srl, l’aspetto di una vera discarica impregnata di fetore e di inciviltà. E’questa la situazione disgustosa della piazzola che funge da sito ecologico per il conferimento dell’olio vegetale nel parcheggio di via Michele Mazzella di fronte al supermercato Conad. Spostandosi nell’altro parcheggio, in via Leonardo Mazzella dove è ubicato l’altro contenitore, possiamo dire che cambia solo la location perché lo scenario, purtroppo, è identico. Oltre la piazzola, dove ci si rimane con le scarpe appiccicate al percolato del suolo, sono gli stessi contenitori di metallo blu al servizio dell’utenza ad essere sporchi, decisamente sporchi, devastati da colature di olio nerastro per non parlare del vano di ingresso ubicato nella parte superiore degli stessi dove andrebbero introdotte le bottiglie di olio esausto. Quest’ultimo risulta quasi impossibile da utilizzare non solo per l’olio sporco, ma anche per le cartacce e residui vari che ostruiscono non di poco l’apertura. Uno spettacolo lurido, di quello delle peggiori periferie di città abbandonate all’anarchia di chi purtroppo deve viverci ed è quello stesso stato di abbandono dichiarato, che attira i maldestri, quelli che furtivamente si sentono quasi autorizzati a depositare in quell’area i sacchetti della spesa ricolmi di ogni tipo di immondizia, persino quella fetida e gocciolante. Uno sversamento continuo fatto di pirateria e furbizia, delle vere manifestazioni di furto, sì, perché si può essere ladri anche rubando gli spazi comuni, imbrattandoli, rubando il decoro urbano, rubando il senso giusto delle regole di convivenza civile. Purtroppo tutto ciò si alimenta su due ingredienti: la scarsa, quasi inesistente pulizia dell’isola ecologica e il lascivo controllo della polizia municipale che dovrebbe invece dedicare più attenzione in questi punti nevralgici.
Per essere cittadini virtuosi deve funzionare il sistema organizzativo
Le immagini che proponiamo parlano chiaro, forse più delle parole: è veramente impossibile per un cittadino avvicinarsi a quei contenitori e conferire l’olio esausto domestico che altrimenti andrà a finire nelle tubature domestiche e poi nelle fognature. Perché dunque non si mette in condizione l’utenza di usufruire dell’isola ecologica senza dover rimanere incollati con le scarpe nell’area che circonda il contenitore? e per quale motivo quei contenitori sono così sporchi e luridi di grasso e colature varie? Chi ne deve rispondere? eppure sul sito della Projeco leggiamo lo slogan: “ecologia & ambiente al tuo servizio” e che la stessa azienda opera in simbiosi con la “Ischia servizi” del Comune di Ischia. Dunque di chi è la responsabilità? visto che di ecologia ne vediamo ben poca e di servizio ancor meno. Sono queste domande che poniamo all’amministrazione del Comune e ai dovuti responsabili del settore, rammentando che non si può chiedere ad un cittadino di fare la sua parte, di assumere un comportamento virtuoso per il rispetto dell’ambiente quando i servizi collettivi che costituiscono l’impalcatura sociale di una comunità scadono di così tanto fino a diventare quasi inesistenti con l’aggravante di chiederne il pagamento – legittimo per carità — attraverso aliquote Irpef e tassa per i rifiuti. E che un sito ecologico può probabilmente anche essere posto a pochi passi da una giostrina con giochi che si adopera per la felicità dei bambini e fors’anche in prossimità di un accorsato food truck che prepara e vende cibo, ma quando quel sito diventa una discarica a cielo aperto, puteolente e sporca, il discorso cambia.




