di Gennaro Savio

Continua a Roma, all’esterno dell’ingresso principale della Camera dei Deputati, l’interminabile presidio di protesta contro la tragedia degli abbattimenti delle prime case di necessità che nella regione Campania sta letteralmente distruggendo l’esistenza di migliaia e migliaia di famiglie che rischiano la demolizione della loro unica abitazione che sono state costrette a costruire abusivamente dallo Stato inadempiente che non le ha messe in condizioni di potersela realizzare nella legalità per la mancanza assoluta dei piani urbanistici necessari. “I Gladiatori di Monte Citorio”, così su Internet sono stati ribattezzati i manifestanti, presidiano notte e giorno l’importante piazza romana in attesa che il Governo approvi finalmente un decreto legge che oltre a fermare le ruspe, possa dare la possibilità ai cittadini campani di poter sanare la casa costruita abusivamente sino ai giorni nostri e non solo entro il 2003, anno dell’ultimo condono edilizio. Sull’isola d’Ischia, dove negli anni scorsi sul fronte caldo delle demolizioni si sono registrati i momenti di maggiore tensione e le più imponenti manifestazioni di protesta popolare la cui eco è giunta sulle reti televisive nazionali ed internazionali, si è tenuta l’assemblea popolare del “Movimento unificato a difesa del diritto alla casa delle isole di Ischia e Procida”. A relazionare sull’attuale situazione e sugli eventuali sviluppi è stato il Coordinatore Domenico Savio che senza mezze misure ha chiaramente detto di essere stufo delle chiacchiere e delle strumentalizzazioni messe in atto in questi ultimi anni dal potere politico sull’argomento e che sino a quando non ci saranno novità legislative risolutive la lotta di piazza dovrà continuare sempre più decisa. Savio ha detto chiaramente che il Movimento di Lotta ischitano non si accontenterà certamente di un semplice decreto blocca-ruspe ma chiede con forza che i cittadini della regione Campania possano sanare la prima casa di necessità costruita per se e per i propri figli sino ai giorni nostri. In merito alla paventata acquisizione delle case costruite dopo il 2003, Domenico Savio è stato chiaro nell’esprimere un secco no. Ma oltre alle prime case di necessità, secondo il Movimento di Lotta delle isole di Ischia e Procida, bisogna salvaguardare anche l’abusivismo minore riferito al commercio e all’artigianato oltre che pretendere la possibilità di ricostruirsi la casa alle famiglie a cui si è abbattuta l’abitazione. Intanto speriamo che non si rilevino l’ennesimo bluff le promesse fatte da Berlusconi ai sindaci della Campania in riferimento all’approvazione imminente di un decreto-ferma ruspe.