Carmine Bernardo è un leader. Con poche battute ha messo in serie difficoltà il sindaco i cui nervi hanno ceduto. Chissà se la maggioranza avrà il fegato di affrontare altri consigli comunali… Caro Giosi, i tempi dei papettielli sono finiti!!!

 

Ischia – È stato un consiglio comunale di fuoco. Sono finiti i tempi della rammollita opposizione di Scotti, Iannotta, Mattera, ecc. I nervi di Giosi Ferrandino non hanno retto alla tensione, tanto che, minacciando Bernardo e Giuseppe Di Meglio di querela, per 2 ore ha abbandonato l’aula consiliare. Il sindaco non ha retto le critiche sui lavori pubblici, forse per lui un tallone d’Achille. Proprio in questi giorni il TAR ha bocciato una gara per la pubblica illuminazione. Ma questo consiglio comunale è stato caratterizzato dalla pochezza della maggioranza che su argomenti importanti fa atti solo per fare scena, non per risolvere i problemi concretamente. Per la questione Monte Vezzi, in questi giorni il Governo ha dichiarato che lo stato di emergenza debba cessare. Ebbene, la maggioranza ha proposto di prorogare lo stato di emergenza che, in pratica, come ha sottolineato argutamente Bernardo, “significa solo mantenere lo stipendio dei commissari che non hanno prodotto un atto concreto ma hanno preso solo lauti compensi. Infatti in 6 anni a terra non è stato messo un mattone”. Il presidente del consiglio comunale, a nome della maggioranza, si era fatto portavoce di una proposta inutile. Bernardo ha sottolineato l’esigenza di affrontare il problema concretamente perchè il comune deve sborsare i soldi per le cose necessarie come Monte Vezzi, non per le feste… Inoltre vi era la questione del giudice di pace. In tale delibera il sostegno e l’impegno del comune a mantenere l’ufficio ad Ischia sono subordinati al finanziamento regionale promesso da De Siano, In buona sostanza, considerato l’impegno di De Siano, un altro atto a rischio, perchè se i soldi non arrivano, addio ufficio del giudice di pace. Giustamente Bernardo sottolineava che quando occorre il comune deve intervenire di tasca propria perché i soldi per gli sprechi si trovano…
P.s (Fuori l’aula consiliare gironzolava pure un pettirosso tronfio come un pavone perchè non aveva assistito alla figura vergognosa e penosa fatta dai pidiellini visti in paese solo come dei saltafosso).