Copia di GianEcco il discorso integrale del presidente del consiglio comunale di Ischia
“Illustrissimo signor Sindaco, illustrissimi Consiglieri,
oggi siamo chiamati ad esprimere il nostro voto su un documento fondamentale per la Amministrazione comunale: quello sul rendiconto consuntivo.

E’ quasi superfluo evidenziare che tale voto ha una chiara, direi inequivoca, connotazione politica, perché segna, da parte di ciascun consigliere, che sia consapevole del ruolo che riveste, la condivisione delle scelte e del programma che una Amministrazione fa in proiezione anche futura.

Al di là delle ragioni tecniche, ricorrono gravi motivi che, almeno in questa fase, mi impediscono di condividere con la attuale maggioranza un voto che vada nella direzione della approvazione del rendiconto.

E’ una considerazione, questa, che esprimo con rammarico, misto ad incredulità, perchè mi riesce difficile comprendere le ragioni dell’ostracismo manifestato verso la mia persona solo perché non mi sono prestato a beceri ricatti che avevano la sola finalità di annientarmi politicamente.

Subito dopo il voto europeo sono stato individuato come l’artefice del non esaltante risultato elettorale conseguito dal partito di cui ancora mi onoro di appartenere. Fatto, questo, anch’esso poco comprensibile, se si considera l’impegno profuso.

Ho allora capito che era solo questa la occasione sfruttata dai soliti mediocri di “togliersi il sassolino dalla scarpa” e farmi pagare l’attivismo di cui ero stato protagonista.

Non sto qui ad indicare gli eventi di portata internazionale che hanno dato lustro all’intera isola d’Ischia negli ultimi tempi; sono noti a tutti.

Hanno chiesto la mia testa ed io non mi sono piegato; se questa è la mia colpa, non posso che essere fiero delle mie scelte.

La meschinità del progetto, che aveva come unico fine il mio annientamento, si è palesato da subito.

Sta di fatto che dovevo pagare per la mia scelta; si sono tenute frenetiche riunioni di maggioranza, alle quali non sono stato invitato.

Sono seguiti fatti eclatanti – signor Sindaco – come quello di estromettermi da una manifestazione di cui ero l’unico artefice – sì, signor Sindaco, Enjoy Ischia è una mia invenzione – senza neanche avere il pudore di interpellarmi.

E’ la ennesima riprova, signor Sindaco, che la crisi paventata non aveva altri fini: bisognava tagliare la testa a Gianluca Trani. E Lei signor Sindaco si è prestato a questo gioco meschino.

Lei pensa veramente che avrei avuto difficoltà a dimettermi dalla carica di Presidente del Consiglio comunale? Assolutamente no, ma solo se effettivamente vi fossero state serie ragioni politiche che avrebbero giustificato una siffatta decisione.

Mi è stato rappresentato che era necessario procedere in tali sensi come forma di sostegno alla azione del Sindaco. Pochi giorni dopo è noto a tutti ciò che è successo: il Sindaco ha pubblicamente dichiarato, anche in Consiglio, che le ragioni della crisi erano legate al comportamento assunto dal PDL in prossimità della tornata elettorale. Non ad altro !

Chiedo ancora: quali, allora, le ragioni della richiesta, a me rivolta, di dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio comunale, se non sussisteva alcuna ragione politica che giustificasse tale decisione ?

Era stato Lei – signor Sindaco – a riconoscerlo !

A questo punto, poiché Lei si è prestato ad una ignobile azione ordita ai miei danni, devo prendere atto di non essere più funzionale a quel progetto che appena due anni fa aveva consentito alla compagine di cui io e Lei facevamo parte di ottenere un consenso elettorale storico.

Quale altro significato dare alle riunioni succedutesi nella Sua stanza unitamente ai componenti della maggioranza nelle ultime settimane senza che io venissi invitato. Quali le ragioni che l’hanno condotta ad estromettermi da manifestazioni di cui io ero stato l’esclusivo ideatore ed organizzatore?

La verità – l’unica – è che Lei ha voluto assecondare in tal modo chi negli ultimi tempi aveva profuso le energie in unica direzione: sopprimermi sul piano politico.

Il Suo è un gesto grave, oserei dire gravissimo, se si considerano i rapporti, oltre che politici, anche personali, che ci hanno legati.

Non ho nulla da rimproverarmi, perché ho sempre agito con grande lealtà, anche nei Suoi confronti; e ciò ho fatto anche nel corso dell’ultima tornata elettorale, nella quale, tuttavia, il risultato conseguito nel Comune di Ischia non è stato esaltante.

Poteva essere la occasione per comprendere che, probabilmente, vi era insoddisfazione nel paese ed aprire un momento di fecondo confronto per recuperare il consenso della gente, attraverso una illuminata azione amministrativa.

Sarebbe stata la cosa più semplice, ma anche più naturale. Invece, no; si è preferito trovare un capro espiatorio: Gianluca Trani, quasi che i migliaia e migliaia di voti persi rispetto alle comunali potessero imputarsi ad un singolo consigliere.

Piuttosto che buttare la croce su me solo; bene avrebbe fatto a guardarsi intorno, perché sarebbe bastato guardare negli occhi dei suoi finti accoliti, quelli più vicini, per scovare i veri “Giuda”.

Con una ingenuità disarmante, che denota, però, la mancanza di lucidità, si è fatto irretire, al punto che ha partorito decisioni per nulla accorte politicamente.

Potrei dire che sono deluso; ma questa condizione appartiene alla mia sfera intima. Posso affermare – e non per una mia scelta – che non mi sento di identificarmi, almeno allo stato, nella azione della attuale maggioranza.

L’avermi escluso dalla discussione preventiva sul rendiconto, privandomi della possibilità di dare il mio consueto contributo, costituisce un atto politico inequivoco, che mi impone, in questa fase, di non esprimere un voto favorevole alla approvazione di tale documento, ma di astenermi.

Caro sig. Sindaco, il mio futuro è altrove, tra persone giovani e “disinteressate” che abbiano realmente a cuore le sorti del Paese !”.