Ischia – Da qualche giorno è chiusa la storica rivendita di lumini e piante del Cimitero di Ischia. Sulla porta di ingresso i titolari hanno affisso un foglietto con forti critiche sull’operato delle forze dell’ordine e, soprattutto, del Comune di Ischia, scagliandosi contro uno dei dirigenti (assunti illegittimamente secondo Carmine Bernardo che l’ha dichiarato in consiglio e nelle sue pubbliche interrogazioni) nominati da Giosi Ferrandino e non vincitori di alcun concorso. Si parla di centinaia di migliaia di euro che l’ azienda deve, presumibilmente, al Comune di Ischia per l’occupazione di suolo pubblico.
Ci domandiamo: “Come è possibile che una piccola struttura debba tutti questi soldi al Comune di Ischia?”. E anche: “Ma quanto pagano e devono le aziende del cerchio magico, che occupano nel centro di Ischia spazi enormi dai quali ricavano fior di milioni?”.
Ed ancora: “Perchè nei confronti di quest’ azienda si opera con il pugno duro e nei conforti delle altre aziende varie, che, presumibilmente, devono milioni (?) di euro al Comune, si procederebbe, come si dice, con il guanto di velluto e con convenienti dilazioni? (Ma vengono puntualmente pagate le dilazioni?)”.
Tutte domande a cui, come in passato e in generale sull’occupazione di suolo pubblico, l’opposizione potrebbe riproporre in consiglio…Quando si degnerà di rispondere il CAPO?
Intanto, l’amaro riepilogo di questa storia e che una altra famiglia non ha più lavoro. Invece di chiudere le aziende, perchè non le mettiamo in regola?
Forse perchè è ipotizzabile che, fin quando non sono in regola, sono a rischio chiusura e devono votare i potenti del palazzo…. O no?
Ma quando Ischia si libererà di Giosinocchio?