COMUNICATO STAMPA

«E’ urgente ripulire tutto l’alveo sia dalla vegetazione (tagliando gli alberi ad alto fusto caduti o in imminente pericolo di caduta), sia dall’immondizia e dai blocchi di materiale solido presenti all’interno. Infine è necessario eliminare tutto il materiale franato che l’acqua potrebbe trascinare a valle ma soprattutto ripristinare gli stramazzi oramai quasi inesistenti». E’ soltanto la parte finale della relazione redatta dai tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Spelelogico a seguito del dettagliato sopralluogo eseguito presso l’alveo tombato posto laddove sorge lo stabilimento termale Santa Rita, oggetto di un crollo nella prima mattinata di sabato scorso.

L’esito dell’ispezione dunque non lascia dubbi, bisogna agire con urgenza perché,  come recita in un altro passaggio la relazione, «la possibilità di ulteriori crolli è sicuramente una realtà a dir poco imminente». Parole che non lasciano spazio ad attese di sorta e non a caso il sindaco Giovan Battista Castagna, che sin da subito aveva invocato l’intervento di tecnici ed esperti intuendo nel crollo un potenziale allarme, ha indirizzato una nota al commissario per la ricostruzione post sisma, Carlo Schilardi, chiedendo un incontro urgente da svolgersi venerdì 19 febbraio alle ore 12.00. «Non c’è tempo da perdere, se c’è un aspetto sul quale non si deroga e non si indugia, questo è la sicurezza. C’è una situazione di pericolo che va immediatamente “disinnescata” e stiamo muovendo tutti i passi perché questo avvenga celermente»