Ischia – Le quote rosa sfasceranno i sottili equilibri politici. Per diventare consigliere comunale i maggiorenti hanno sudato 7 camicie. Per entrare in consiglio comunale Gennaro Scotti sogna di far dimettere Papettiello. Pare che lo stesso faccia Spignese, primo dei non eletti del Pd, che aspetterebbe le dimissioni di Barile. Tutti pensano al potere scordandosi delle quote rosa imposte dalle legge. Interpellato, Bernardo ci ha dichiarato: “La legge va rispettata. Se Giosi Ferrandino non nominerà assessore una donna, sicuramente ci sarà qualcuno che presenterà un ricorso esattamente come avvenne mesi fa!”. Sentita questa dichiarazione e considerata anche l’inaffidabilità di Ferrandino sindaco, quale dei neo eletti consiglieri si dimetterà per andare in giunta? Vero Papettiello? Vero Barile? Vero Paolo Ferrandino? Pensandoci bene, potreste essere defenestrati e, dopo tanta fatica per essere eletti, ritrovarvi senza niente in mano. Rassegnatevi! Una donna dovrà entrare in giunta. Ci sarà meno da dividere e qualche parte politica ci andrà a rimettere. A quale lista toccherà tale fardello? Se Papettiello nominasse Marianna Boccanfuso, Gennarino resterebbe a mani vuote…. Invece, se Papettiello si dovesse dimettere per far entrare Gennaro in consiglio comunale, farà un favore a chi non lo sopporta. Finalmente sarà annientato da Giosi Ferrandino e con Papettiello verrà disintegrato il suo presunto occulto ispiratore di cui il sindaco ne ha sempre dette di tutti i colori….

I fatti…Il ricorso per le quote rosa fu già presentato verso la fine di febbraio

Alla fine di febbraio fu presentato un ricorso al TAR nel quale fu messa in dubbio la legittimità della giunta Ferrandino. Il ricorso fu presentato dall’avv.Valeria Valente e dall’avv.Assunta Tartaglione, rappresentate entrambe dall’avvocato Marco Longobardi. Le avvocatesse sono importanti pilastri regionali del Pd e Giosi fu quasi silurato dal suo stesso partito. All’epoca si disse che fra i mandanti ischitani, oltre a Gigiotto, poteva esservi una non meglio precisata bocca di rosa….. Nel ricorso presentato al TAR di Napoli venne chiesto l’annullamento, previa sospensione dei decreti di nomina di tutti i componenti della giunta, ma soprattutto finirono sotto accusa gli ultimi decreti inerenti alle nomine di Mattera e di Mollo. Gli avvocati eccepirono la violazione degli articoli n. 3, n.4 e n.51 della Costituzione Italiana e degli l’articoli n.1 e n.6 del testo degli enti locali, nonché l’ articolo n.1 del decreto n.198 del 2006 e contestarono al sindaco che non vi fosse nemmeno un componente femminile. Nel ricorso vennero richiamate molte sentenze del TAR di Napoli, che già si è espresso a riguardo dichiarando illegittime le giunte senza quote rosa. Nel ricorso venne chiesta anche la sospensione delle nomine. Il sindaco, a dicembre del 2011, quando ha fatto l’accordo con il Pdl, aveva rimarcato proprio l’esigenza di nominare una donna. Infatti, vi fu un incontro da Paolo Ferrandino e Giosi telefonò a Iannotta chiedendogli di nominare una donna. Ma Sandrino non mollò e scelse Mollo come assessore per dare una dimostrazione di forza a Luigi Mattera, che come assessore, a differenza dell’altro, non avrebbe mai brillato.